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al testo di Amina Narimi
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Troppo minuscola la distanza fra te e Te e la terra fitta del ventre non conosce il circo_stante solo l’ombelico l'll resto è ordinato buio nei suoni di altri più volte c’è da cadere per incarnarli
tra i nostri occhi vedenti e lo sguardo altrui, c'inchina solo l’ll ricordo dentro il becco quando lo tocchi , disegna la sua punteggiatura l'aria, nel suo compiuto carico di attese
dentro la paura Spostarsi nel fiume carsico dei segni fare spazio gravido l’istinto
di quel suono che fa l'aria quando migra luce dell'acqua dove cala l'll sole controcanto l'll ritorno, Suo zahir la guarigione un Voto di conoscenza che ci attende come stimmate la sua affettiva corrispondenza
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